La nascita degli Enti di promozione sportiva spesso legati o addirittura fondati dagli stessi partiti è stato un modo per garantirsi negli anni un valido mezzo di propaganda elettorale basato su tessere che nulla avevano a che vedere con il mondo politico, ma che di fatto ne erano legate. Le nomine delle presidenze degli EPS sono spesso nomine di partito e i dirigenti degli stessi sono legati ai partiti.
Altro organo importantissimo investito di potere politico, per quanto dovrebbe esserne indipendente, e’ il CONI, un Ente fondato nel 1914 il cui scopo era la coordinazione delle preparazioni degli atleti ai giochi olimpici e paraolimpici per il tramite delle Federazioni specifiche; ma che ha negli anni ha subito una maggiorazione degli incarichi come la coordinazione delle discipline associate non olimpiche e gli EPS tutti, in questo modo acquisendo maggiore peso politico.
Come se non bastasse in carico al CONI sono arrivate tutta una serie di deleghe da parte del Governo sul controllo delle certificazioni e delle autorizzazioni alla pratica sportiva e insegnamento sportivo e quello sulla tutela dello sport e la battaglia contro il Doping, singolare esempio in Europa
Seppur importante sarebbe una modifica radicale del sistema sportivo per renderlo indipendente dalla politica, cosa possibile con uno scorporo e indipendenza delle EPS dal Coni e una governance formativa in capo al Ministero delle politiche culturali e o di un eventuale Ministero dello Sport, potrebbero gia essere utili queste azioni che migliorerebbero lo status quo dell’agenda sportiva e dello sviluppo dello stesso in Italia.
Il motivo per cui ad oggi si stanno moltiplicando le iniziative private per poter far sentire la propria voce a un Governo che sembra essere sordo alle esigenze di molti piccoli imprenditori nasce proprio dalla inadeguatezza del CONI a potersi fare carico di una cosa che non fa parte del suo DNA, ma che invece si ritrova a dover svolgere e male. Io che provengo da una formazione oltre oceano mi rendo conto che i problemi che stiamo vivendo qua da noi, nascono proprio dalla impostazione errata del settore. In America il settore olimpico e paraolimpico e’ gestito dal comitato, ma il business e’ business. Qua da noi abbiamo Business mischiato con onlus e associazioni falsamente non a scopo di lucro e in questo marasma poco chiaro ci si confonde , nasconde e purtroppo ora anche si e’ mal rappresentati.
L’innumerevole poi presenza di Enti di promozione in perenne concorrenza fra di loro non aiuta il settore sportivo.
Vorrei ricordare che la rappresentatività o l’associazionismo sono garantiti dalla costituzione che e’ la carta massima della legge. Nessuno può dirvi a nome del CONI o di un Ente non seguite o inutile associarsi perché ci siamo già noi che lo facciamo. 1 ) Chi li giudica se lo fanno bene o male ? 2 ) Perché loro si devono autoproclamarsi come unici portavoce ?
Il settore sportivo italiano ha un problema irrisolto da decenni legato all’indissolubile legame del CONI con la politica e anche di diversi Enti di promozione sportiva.
Oggi inoltre oltre alle associazioni o societa’ sportive riconosciute dagli Enti e quindi agevolate fiscalmente se lo desiderano, esistono molte realtà sportive completamente scollegate da questo sistema e poco o spesso male rappresentate e spesso il Coni non sa neppure della loro esistenza.
Lo Sport intero avrebbe bisogno di una modifica completa, per staccare il CONI dalla politica, gli Enti dal CONI e il mondo sportivo differenziato tra chi gioisce delle agevolazioni e chi fa impresa.
Inoltre la maggior parte delle palestre affitta a privati e si trova davanti a dei costi che al Nord quando va bene sono 3-4 mila euro al mese, ma in alcune realtà anche 20 mila euro al mese. Il mondo sportivo non e’ stato studiato appieno.
Vorrei ricordare alcuni principi essenziali inseriti all’interno della costituzione che in parte sono poi stati
ribaditi dalla dichiarazione internazionale dei diritti dell’uomo del 1948, ulteriormente confermato dal patto internazionale del 1966 e diverse dichiarazioni dell’OMS come la risoluzione del parlamento europeo del 2012. In esse viene ribadita l’essenzialita’ del movimento fisico e della sua importanza per prevenire malattie e far star bene l’uomo.
Lo sport e l’attivita’ fisica rappresentano un valido strumento nelle mani degli amministratori dello stato per ottemperare in primis ai richiami della carta costituente che sono alla base del programma .
Articolo 32 Diritto alla Salute che con il pieno svolgimento di una sana attività fisica concorre al mantenimento dello stesso
Articolo 3 Uguaglianza tra tutti i cittadini mettendoli in egual misura usufruitori della possibilità di partecipare ad attività fisica senza limiti legati al reddito o stato sociale
Articolo 18 Libertà dei cittadini di associarsi liberamente a tutte le associazioni sportive che promuovono lo sport e la cultura.